All'inizio di marzo
del 2013, a giorni si sarebbero tenute le elezioni politiche e sul blog di
Grillo compare un post con titolo: “Gli italiani non votano mai a caso”, dove il
leader dei pentastellati se la prende con gli impiegati pubblici e i
pensionati.
Beppe Grillo scrive: «Ogni mese lo Stato deve pagare 19 milioni di pensioni e 4 milioni di
stipendi pubblici. Questo peso è insostenibile, è un dato di fatto, lo
status quo è insostenibile, è possibile alimentarlo solo con nuove tasse e con
nuovo debito pubblico, i cui interessi sono pagati anch’essi dalle
tasse. È una macchina infernale che sta prosciugando le risorse del
Paese. Va sostituita con un reddito di cittadinanza».
Quindi insegnanti,
impiegati, forze dell'ordine, vigili di Roma compresi e tanti altri che
lavorano nelle istituzioni e negli apparati dello Stato, secondo Grillo avrebbero
dovuto perdere loro stipendio e i pensionati la pensione. In sostituzione
avrebbero avuto un reddito di cittadinanza di circa 800 euro.
Per mantenere al
promessa elettorale del reddito minimo di cittadinanza, Grillo avrebbe trovato
i 50milioni di euro necessari dagli stipendi pubblici e dalle pensioni.
Ideona, non c’è che
dire.
Oggi Grillo dopo averci abituati, ma non assuefatti,
ai suoi repentini cambi di umore si è messo a difendere i vigili “ammalati”, la
notte di San Silvestro, di Roma.
mader
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