Alcune settimane orsono, prima delle regionali in Emilia
che hanno visto un'affermazione della Lega, in tono scherzoso raccomandai a
Matteo Salvini di rinunciare, almeno nelle comparsate televisive, al suo look
abituale piuttosto trasandato (maglioni, felpe, camicie sbottonate) e di
adottare un abbigliamento tradizionale.
Motivo:
per strappare voti alle sciure della piccola, media e alta borghesia italiana,
servono parole persuasive e dirette, ma è altresì utile avere una presenza
rassicurante, la qual cosa si ottiene indossando abiti un po' diversi da quelli
esibiti dai clandestini che sbarcano a Lampedusa.
Salvini
in alcune circostanze si è attenuto al mio consiglio, apparendo sul video nei
panni acconci al ruolo di leader intento a scalare il vertice del centrodestra.
Mi ha fatto piacere constatare la buona volontà della nuova stella ex nordista
e ora quasi nazionalista. Ma all'improvviso, come quelli che smettono di fumare
un mese, poi ricominciano e raddoppiano il numero delle sigarette aspirate in
precedenza, Salvini è ricaduto nella sciatteria peggio che prima. Un tonfo
rovinoso per la sua immagine. Addirittura si è sbiottato davanti all'obbiettivo
del reporter, e la fotografia che lo ritrae ignudo quale verme (dalla testa
alla cintola) spicca sulla copertina di Oggi, rivista Rizzoli.
Lo
strazio estetico provocato dall'orrida istantanea è aggravato da una cravatta
color verde padano con cui egli si è cinto il collo, forse per ricordare a
tutti di essere ancora piazzato al timone del Carroccio. Immagino che i lettori
dello storico periodico rimarranno basiti nell'osservare il villoso petto del
politico emergente, e si domanderanno il perché di una simile scelta
contrastante con i costumi d'ordinanza dei suoi colleghi, avversari o amici che
siano.
Persino
i grillini, a forza di frequentare il Palazzo, si sono convinti per spirito
imitativo ad abbandonare i golfini da bancarella e i jeans d'importazione
cinese (che portavano appena giunti a Roma) e si sono convertiti, assumendo
l'aspetto di impiegatucci bancari. Salvini invece persiste, forse
provocatoriamente, nei suoi atteggiamenti stravaganti, e non escludo che la sua
tenacia anticonformistica alla lunga, e magari alla breve, paghi in termine di
suffragi.
Infatti
una parte cospicua, e in crescita, della popolazione è talmente nauseata dagli
inconcludenti politici di maniera che non mi stupirei se gradisse un leader
pronto, per sottolineare le proprie diversità, a ostentare la peluria ascellare
quasi che fosse un marchio di autenticità. D'altronde chiunque ricorda Benito
Mussolini a torso nudo impegnato personalmente nella battaglia del grano. Certi
cinegiornali ripescati in archivio lo hanno immortalato mentre maneggiava non
fasci littori, ma fasci di frumento.
L'iniziativa
del Duce, all'epoca, ebbe un successo notevole, tant'è che se ne discute
ancora. Nel caso in cui Salvini desnudo dovesse mietere consensi nella stessa
quantità del dittatore, ritirerei, scusandomi, ogni mio biasimo, dicendo che il
fine giustifica i pazzi.
mader
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