Altri siti di rifiuti sono stati individuati dal Corpo
Forestale nel Beneventano. Nuove denunce sono scattate nelle ultime due
settimane dai cittadini che hanno segnalato l’infausta scoperta alle autorità
competenti.
Nuoci comuni sono perciò coinvolti nel territorio campano, dove la
camorra ha disseminato rifiuti industriali e scorie e continua impunemente la
propria attività criminale. Sì, criminale. Perché l’abbandono di materiali
contaminati e rifiuti, che vengono prontamente dati alle fiamme, danneggia
irrimediabilmente l’aria e le falde acquifere, provocando patologie tumorali.
Nell’Alto Beneventano, al confine col Molise, ai piedi
del Monte Mucre, cinquemila abitanti hanno diramato l’allarme. Il generale
Sergio Costa, e già comandante provinciale di Napoli, ha guidato il Corpo
Forestale in questa nuova Terra dei Fuochi. I seppellimenti di rifiuti tossici
sono uguali a quelli presenti ad Acerra, Nola e Marigliano. In un’area di
duemila metri quadrati, e a una profondità di tre metri, sono stati
disseppelliti quintali di materiale ferroso, lattine, conserve arrugginite e
batterie esauste. Nelle prossime settimane gli scavi riprenderanno per cercare,
nello stesso sito, altri materiali ma a profondità più importanti (8-10 metri).
Le procure campane avevano formulato, nei mesi
passati, l’ipotesi che le ecomafie, e specialmente la camorra, avessero
organizzato un vero e proprio “progetto nazionale” per seppellire illegalmente
materiali contaminati sia italiani sia extranazionali. Ipotesi che trova una
parziale conferma alla luce delle ultime scoperte.
Intanto alla Camera dei
Deputati e al Senato, le commissioni sui rifiuti hanno accertato che in Italia scompaiono
ogni anni venti milioni di metri cubi di rifiuti industriali.
Mentre i parlamentari scoprono l’acqua calda, il
neonatologo Gaetano Rivezzi, attivo all’ospedale di Caserta, conta le giovani
vittime e analizza i risultati degli istogrammi effettuati sui piccoli
pazienti. “Un vero e proprio olocausto” dichiara Rivezzi. “Nell’ASL di Napoli
tre, quella di San Giorgio a Cremano, Pomigliano e Nola nel 2009 i pazienti
affetti da tumore erano 111. Nel 2012 sono diventate 266. Nel distretto di
Frattamaggiore, invece, che conta oltre centomila abitanti, si va dai 136 di 4
anni fa ai 420 dell’anno scorso”.
Nell’ultimo mese ad Acerra quattro bambini, tra i 6 e
i 10 anni, hanno contratto la medesima malattia: il medulo blastoma.
Coincidenze? I roghi continuano ad ardere, oltre 1500 nel 2013, gli abitanti
continuano a morire per tumore e le ecomafie proseguono impunemente le loro
attività criminali e assassine. Tutto questo mentre il premier Renzi è a
Detroit per vedere gli stabilimenti Crhysler e gli italiani attendono “con
ansia” l’arrivo del nuovissimo iPhone6. Benvenuti nel Bel Paese.
mader
Manuele Franzoso per Avantionline.it
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