La
contestazione a Paola Taverna rivela che il Movimento 5 Stelle non sia più il terminale
privilegiato della protesta e della rabbia.
La Taverna ha ripetuto di “non essere una politica”,
desiderosa di ribadire quella diversità tra “noi” e “loro” che molto funzionò
alle politiche 2013 e oggi risulta meno efficace. In un tale contesto,
drasticamente mutato rispetto anche solo a sei mesi fa (quando qualcuno
credette addirittura al sorpasso), come si sente un elettore 5 Stelle?
Non un
attivista convinto, non uno di quelli che si informa in Rete. Alludiamo,
qui, all’elettore “comune”: cosa
pensa? Probabilmente lo rivoterebbe, considerato che i sondaggisti continuano a
dare il M5S al 20%. La cifra,
più o meno, ottenuta a maggio. I voti potenziali, anzi, sono aumentati, perché
l’astensione è scesa. Non è però calato Renzi,
non abbastanza almeno per i 5 Stelle. E nel frattempo cresce la Lega Nord. L’elettore 5 Stelle
probabilmente lo rifarebbe, ma più freddamente. Forse li rivoterebbe perché non
c’è niente di meglio; forse perché Landini non scende in campo; forse perché
per morire democristiani, e dunque renziani, c’è tempo. È però un voto meno
convinto e fatalmente disilluso. Più che la vittoria, la speranza pare essere
una sconfitta onorevole: un’opposizione onesta.
Cosa ha raffreddato
l’elettore 5 Stelle? Forse non
vederli più in tivù, forse il non sapere quasi nulla di quel che fanno: il
talebano risponderebbe che “in Rete c’è tutto”, ma il pensionato o la casalinga
compulsano assai di rado la pagina facebook di Vito Crimi. L’elettore 5 Stelle si è raffreddato perché,
soprattutto dopo le Europee, ha visto molti parlamentari comportarsi come se il
loro fosse un club d’elite: un circolo d’essai per iniziati, che non cerca
nuovi iscritti ma preferisce convincere i già convinti e dirsi (da solo) “noi
siamo i più bravi”. Esattamente quel che vuole Renzi. L’elettore 5 Stelle si è
raffreddato perché, pur non essendosi mai fidato di Bersani né avere mai amato Prodi,
pensa che in certi snodi i 5 Stelle avrebbero dovuto essere più tattici e meno
duropuristi.
L’elettore 5 Stelle si è raffreddato perché certi post
di Grillo paiono masochistici e se continui ad attaccare ad minchiam i
giornalisti finisce che vien quasi voglia di rivalutarli tutti, ma proprio
tutti, persino Pigi Battista e Menichini. L’elettore 5 Stelle si è raffreddato
perché c’è qualcosa in Casa-leggio che proprio non lo convince. L’elettore 5
Stelle si è raffreddato perché l’accordo con Farage, per quanto strategicamente
“necessario”, resta indigesto ieri come oggi (e l’elettore 5 Stelle è un tipo
esigente, non è aduso a ingoiare rospi. Infatti non vota Pd). L’elettore comune
5 Stelle si è al momento raffreddato perché, se prometti l’utopia ma non la
mantieni, poi la disillusione
risulta brutale. E a quel punto, chi ha “osato” incarnare il cambiamento vero,
paga al di là dei suoi demeriti. Ricevendo più critiche di quanto meriti.
mader
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