Francesco Celotto, già candidato grillino alle
politiche, “reo” di avere contestato Beppe Grillo, è stato espulso dal
Movimento 5 Stelle. Ma, ancora una volta, non le manda a dire. Anche sul piano
locale: “Dov'è il M5S di Bassano?” Che
sia un rompiscatole, lo riconosce lui stesso. Del resto, in politica, non c'è
spazio per i troppo simpatici o per i troppo buoni.
Il
problema è che questa volta ha rotto le scatole nientemeno che a Beppe Grillo.
E così Francesco Celotto - già candidato grillino al Senato alle elezioni
politiche dello scorso anno e referente e portavoce del meetup del Grappa - è
stato espulso dal Movimento 5 Stelle.
Il
siluramento non è arrivato per delibera o per posta raccomandata, ma in via
informatica e senza preavviso sul sito beppegrillo.it, con la rimozione di
punto in bianco dell'account di Celotto che ne ha impedito l'accesso al portale
e quindi la possibilità di votare online, riservata solo agli iscritti al
Movimento.
“Già
ero dissidente, ora questa è una medaglia per me” - commenta, all'incontro
stampa convocato a Vicolo Gamba Caffè dei Libri, l'ormai ex attivista
pentastellato che ritorna a farsi sentire dopo un periodo di silenzio e di
“riposo” politico, successivo al tourbillon di botte e risposte col M5S di
Bassano del Grappa prima e durante la campagna elettorale per le amministrative
bassanesi. Una fase nella quale, pur non comparendo sui giornali, Celotto ha
continuato a criticare su facebook l'operato dei vertici nazionali del
Movimento, leggasi Grillo & Casalegno.
“Le
mie critiche a Grillo - spiega - si sono basate sul fatto che non c'è una
strategia politica, un piano per l'Italia, solo urla che hanno stufato. Il
Movimento 5 Stelle è diventato un partito, con un cerchio magico a livello
locale e nazionale. Non c'è democrazia interna, è un partito con strutture
occulte di gestione del territorio e del potere. Grillo e Casaleggio hanno
distrutto il M5S con il loro modo di fare nell'ultimo anno.”
“Negli
altri partiti - aggiunge l'ex grillino - l'espulsione è definita da una precisa
procedura e l'espulso può ricorrere ai probiviri. Qui con un clic vieni buttato
fuori, e non c'è nessuno a cui puoi ricorrere. Non ci sono solo io, ci sono
casi in tutta Italia. Io voglio che la mia espulsione sia votata in rete, e non
decisa da qualcuno solo perché non gli vado a genio. Gli ideali del Movimento
restano attuali, come la lotta alla casta e alla burocrazia, ma c'è totale
mancanza di democrazia e di rispetto delle regole.”
L'espulsione
è stata improvvisa, ma Celotto un segnale di avvertimento lo aveva ricevuto. E
cioè una lettera datata 8 settembre con la quale l'avvocato di Grillo lo
diffidava “all'uso del nome Movimento 5 Stelle” in veste di “sedicente
“portavoce” dell'organizzazione politica Movimento 5 Stelle del Grappa” su
mezzi di comunicazione, ovvero il profilo facebook del M5S del Grappa medesimo,
impiegati a detta del legale “il più delle volte per denigrare il sig. Grillo e
diffamarne l'immagine pubblica e privata”. Una comunicazione dopo la quale,
passato qualche giorno, è avvenuta l'espulsione.
L'avvocato
di Celotto, con una lettera alla controparte, ha quindi replicato bollando come
“affermazioni infondate” i presunti atti denigratori all'immagine privata del
leader, mentre “per quanto riguarda l'immagine pubblica, ovvero l'attività
politica del sig. Grillo, il sig. Celotto ha il diritto di critica che intende
svolgere in quanto il sig. Grillo come “capo” di un movimento politico è
oggetto della libera valutazione di ogni cittadino”.
Aggiungendo che “ogni atto
diretto a violare i diritti politici del sig. Celotto comporterà la denuncia ai
sensi dell'art. 294 del codice penale”.
Insomma:
una bella coda di potenziali strascichi giudiziari. Nel frattempo Celotto, come
sempre, non le manda a dire: “O ti adegui o sei fuori - scrive in una lettera
aperta consegnata ai giornalisti -. A noi rimane una scelta, o ci adeguiamo o
facciamo tornare il Movimento sui binari originari con la quasi certezza di
farci cacciare tutti quanti.”
Contesta
il metodo per le candidature del M5S alle prossime elezioni regionali: “In
Veneto, diversamente dall'Emilia e dalle altre regioni, i candidati non saranno
scelti direttamente dagli attivisti con il voto online ma saranno prescelti a
livello provinciale dai meetup, che così decidono chi è gradito e chi no. Poi
si vota online, ma prima c'è la selezione dei meetup. E' un meccanismo fatto in
realtà per mettere in pista chi vogliono loro.”
E
- visto che ci siamo - Celotto dice la sua anche sul piano locale: “Dov'è il
Movimento 5 Stelle di Bassano? Hanno messo un candidato, che cosa sta facendo
in Comune? Hanno un'idea, un piano per Bassano oltre agli OGM Free? Io non ne
vedo. Il M5S a Bassano è semplicemente inesistente. E' già morto, nei prossimi
mesi certificherà la morte avvenuta. Non c'è sostanza a Bassano, in provincia
di Vicenza, nel Veneto.”
Intanto
l'ex dissidente del Movimento scalda i motori per nuovi obiettivi: è tra i
fondatori dell'ASEV (Associazione Sviluppo Economico Veneto) con la quale
promuoverà serate pubbliche su “temi caldi” quali sanità, sociale, territorio,
economia. E annuncia: “Farò ancora politica.” In quale veste e con chi, è
ancora presto per dirlo. Ma possiamo già presagire il titolo di un ipotetico
futuro articolo sulla sua attività pubblica: “Il rompiscatole colpisce ancora”.
Statene certi.
mader
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