“L’articolo
18? “Un’aberrazione”. Scriveva nel dicembre del 2012 Roberta Lombardi, senatrice del Movimento 5 Stelle. La frase è stata
riportata
nel forum Movimento 5 Stelle in risposta a una domanda sulla
riforma Fornero:
“Senza
se e senza ma contro il reintegro dei lavoratori, anche quelli licenziati senza
motivo o giusta causa, in perfetta linea con il ministro ‘Frignerio’ ma in
evidente antitesi con il leader maximo che, giusto per far capire come la
pensa, un anno fa aveva pubblicato sul suo sito una vignetta con il premier
dentro una bara a forma di automobile e sopra la scritta ‘articolo 18′. E così
dopo ‘il fascismo buono’ ecco una nuova perla
dell’onorevole
grillina. Che il 6 dicembre, sul forum romano
del Movimento, precisa domanda di un iscritto (‘Come valuti la riforma del
mercato del lavoro, segnatamente sotto il profilo della modifica dell’art. 18
dello Statuto dei lavoratori? Sei favorevole al testo novellato o appoggeresti
le iniziativereferendarie volte a ripristinare il testo originario?’)
rispondeva senza esitazione alcuna che “rintrodurre il testo così come era, è a
mio avviso un errore”. E’ consapevole, la Lombardi, che “probabilmente su
questo punto sono in contrasto con molti” scrive. Ma lei ha le sue idee e le
esprime con veemenza, errori di ortografia compresi: “Pensare di poter
reintegrare un lavoratore nel posto di lavoro da cui è stato licenziato senza
giusta causa o giustificato motivo è secondo me un’aberrazione – prosegue – e crea uno stato di tensione (relazionale, discriminatoria o di natura economica)
maggiore tra datore di lavoro e lavoratore stesso di quello che ha dato origine
al licenziamento””.
“E
pazienza se chi viene cacciato è vittima di un abuso, una prevaricazione,
un’ingiustizia. ‘Meglio a mio avviso prevedere invece un veramente congruo
indennizzo a favore del lavoratore ove venisse riconosciuta dal giudice del
lavoro la illeggitimità (scritto con due “g”,ndr)del licenziamento. Qualcosa
che gli dia veramente la tranquillità di potersi guardare intorno in cerca di
nuove opportunità’”.
E
pazienza se chi viene cacciato è vittima di un abuso, una prevaricazione,
un’ingiustizia.
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