Ukip
presenta un demenziale emendamento al bilancio e il M5S gli vota contro.
Volevano azzerare tutte le poste che non danno diretto beneficio ai britannici.
Nuova crepa nelle nozze potenzialmente tumultuose fra
Beppe Grillo e Nigel Farage. Gli eurodeputati del Movimento Cinque Stelle
hanno bocciato questa mattina un emendamento demenziale presentato dall’Ukip,
il partito euroscettico inglese con cui gli italiani hanno scelto di
condividere il percorso al parlamento europeo, formando un eterogeneo gruppo
chiamato Efdd, Europa delle libertà e della democrazia diretta.
Si stava votando in commissione affari regionali a
Bruxelles il progetto generale di bilancio Ue per il 2015, dossier spinoso
poiché i governi nazionali hanno chiesto pesanti tagli che gli eurodeputati di
tutti i colori faticano a capire e accettare.
L’Ukip ha presentano una modifica al testo in
discussione. Davvero bizzarra. In parole semplici chiedeva l’azzeramento di
tutte le fonti di spesa che non portano beneficio diretto ai cittadini
britannici.
“I contribuenti britannici non desiderano di
vedere il loro denaro redistribuito in questo modo”, recitava la proposta.
Dunque niente soldi all’Italia, ad esempio, se non aiutano anche il Regno
Unito.
Secondo quanto risulta a "La Stampa", la
coordinatrice di casa M5S, Rosa D’Amato, ha cercato di far ritirare
l’emendamento, chiaramente contrario al buon senso di chi ha un minimo di fede
europeista. Inutile. L’Ukip è andato avanti. Il testo è stato così bocciato da
tutti, grillini compresi.
Presto per dire se questo avrà conseguenze, ma certo i
rapporti fra gli italiani e britannici non sono idilliaci come il grande capo a
Genova aveva previsto. Ukip vuole avere la titolarità dell’azione comunicativa,
e basta uno sguardo al sito web dell’Efdd per capire chi vuole avere la visibilità
in primo luogo.
La compagine grillina lavora sodo. La scorsa settimana
li si è visti intervenire in tutti i dibattiti, anche quelli in cui l’emiciclo
era drammaticamente vuoto, come nel caso di Ebola. Lo hanno fatto con messaggi
coerenti con le promesse all’elettorato, molto spesso con toni e contenuti che
poco sembrano avere a che fare con il Farage-pensiero. Certo che fra le due
squadre c'è intesa sulla libertà di pensiero e autonomia di voto, ma quanto può
durare?
Pochi scommettono che il matrimonio anglo italiano fra
Bruxelles e Strasburgo possa essere duraturo. Il voto di stamane dà ragione a
chi non ci crede. E siamo solo al secondo mese di attività.
mader
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