Il popolo del web ha scelto: i candidati alle elezioni
regionali del prossimo novembre per il Movimento 5 Stelle sono Cono Cantelmi in Calabria, 183 preferenze, e Giulia Gibertoni per l’Emilia
Romagna, 266 voti.
Dopo due
giornate di votazioni online tra gli iscritti al Movimento di Beppe Grillo - condite dalle
polemiche sulla nuova norma ‘anti inquisiti’ che di fatto ha estromesso dalla
tornata elettorale l’ex favorito, il capogruppo di viale Aldo Moro Andrea
Defranceschi, indagato dalla Procura di Bologna assieme a
tutti i presidenti dei gruppi consiliari nell’ambito dell’inchiesta sulle spese
pazze – sarà la ricercatrice originaria di Mirandola, esclusa a maggio dall’europarlamento per una manciata
di voti, a concorrere alla carica di governatore della regione rossa per
eccellenza, lasciata libera lo scorso luglio da Vasco Errani che, ormai alla fine del terzo mandato, si è dimesso
in seguito a una condanna penale nell’ambito della vicenda Terremerse.
Trentanove anni, ricercatrice esperta in ambito
culturale, docente a contratto di Semiotica alla Cattolica ed ex manager alla
Maserati di Modena, Gibertoni, che ha conquistato 266 preferenze, superando Elena
Cipolletta (99 voti) e Ilsa
Orano (75 voti), era considerata la favorita alle ‘regionalie’ del
Movimento, avviate lo scorso 10 settembre tra le polemiche sollevate
dalla norma anti inquisiti,
che, nell’escludere Defranceschi dalla competizione elettorale, ha aperto una faglia tra i fedelissimi a 5 Stelle e i 5 Stelle emiliani,
capitanati dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Il suo nome,
del resto, era inserito nella lista degli eletti all’europarlamento lo scorso 25 maggio (16.534 preferenze),
almeno finché un riconteggio dei voti non l’aveva esclusa in favore del
friulano Marco Zullo. “Ero
stata eletto a Bruxelles. Due settimane dopo mi è stato detto che il conteggio
era sbagliato — raccontava su Facebook - al mio posto è andato
un parlamentare europeo di Pordenone. Ero già andata a Bruxelles, avevo già il
mio badge da europarlamentare, stavo valutando se ne entrare nella commissione
Ambiente e Cultura”.
Un epilogo che Gibertoni aveva accettato senza clamore, anche se poi
un’attivista di Parma, Barbara Miele, aveva presentato ricorso al Tar del Lazio per
chiedere l’annullamento della lista dei candidati: “È una richiesta di
chiarezza – diceva Miele – doverosa e dovuta innanzitutto al M5S e agli
elettori, e che nulla ha a che fare con personalismi o presunte discordie
interne. Uno vale uno non significa uno vale l’altro – ha spiegato –
Altrimenti non avrebbe senso esprimere una preferenza”. Tanto che,
per questo, indiscrezioni tra le fila dei pentastellati emiliano romagnoli,
alla vigilia delle consultazioni online per le regionali, che in tutto
contano 9.704 preferenze assegnate
al primo turno (quando ogni votante poteva indicare fino a cinque candidati),
e 2.139 al secondo
(anche se non sono stati diffusi i dati relativi agli aventi diritto),
parlavano di un accordo, una “promessa di compensazione” proprio per la vicenda
di Bruxelles.
Gibertoni, che secondo i dati pubblicati sul blog di
Grillo è risultata la più votata anche al primo turno (191 preferenze), quindi,
il 23 novembre concorrerà per la presidenza della Regione Emilia Romagna,
assieme al candidato democratico che vincerà le primarie del 28 settembre
prossimo, l’outsider ex sindaco di Forlì Roberto Balzani, oppure il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini. “Nella sfida per
riconquistare il nostro territorio – spiega l’ex candidata all’europarlamento
nella sua dichiarazione di intenti, pubblicata sul blog di Beppe Grillo – la
Regione è campo di battaglia fondamentale, anche perché si distingue da tempo
solo per consociativismo e per sconfinamento degli interessi privati nel
governo dei nostri beni comuni”.
Nella lista che il Movimento 5 Stelle presenterà per
l’Emilia Romagna ci sono anche, tra gli altri, Dario Pattacini (78 preferenze), conduttore televisivo della
cerchia dei fedelissimi, che pure non avrebbe avuto i requisiti per candidarsi,
secondo le ultime regole delle consultazioni online a 5 Stelle (si candidò nel
2009 per l’Italia dei Valori), ma che è comunque passato al secondo turno,
Imerio Amedei (62 voti), attivista storico di Cesenatico, l’avvocato Giulio
Cristofori di Bologna (102 preferenze) e l’insegnante Nunzio Diana (65 voti).
Poi Paola Cardelli (105
voti), attivista reggiana del Movimento 5 Stelle e compagna dell’attuale
capogruppo in sala del Tricolore Norberto Vaccari, e Sivlia Piccinini (142
preferenze), a sua volta candidata all’europarlamento lo scorso maggio.
Per la Calabria,
invece, il candidato alla presidenza della Regione è Cono Cantelmi, avvocato di 41 anni,
che alle selezioni online ha sconfitto Fabio Gambino per 183 preferenze contro
131. Docente di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie alla Scuola
di Specializzazione alle professioni forensi dell’Università di Catanzaro, è
tra i fondatori di Hacklab Catanzaro, un centro per la ricerca e la diffusione
della cultura open source, e tra i redattori della proposta di legge regionale
sul pluralismo informatico (software libero) presso la Regione Calabria.
mader
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