Il
senatore Antonio Razzi rabbrividisce all'idea che sul suo
scranno a breve possa sedere un diciottenne.
"In Senato i ragazzini? Ma stiamo scherzando? Ridicolo, sarà tutta una
cosa tra consiglieri
regionali che fanno i loro comodi".
Razzi difende il concetto che il Senato debba essere prerogativa dei saggi della politica "Io
non so se sono saggio, però ho portato la mia esperienza di quarant'anno di
lavoro in Svizzera, esperienza di vita. Che cosa porta un ragazzino che ancora
sta al liceo, continui a fare lo studente. Stiamo cancellando duemila anni di
storia":
Però, obtorto collo obbedisce agli ordini di scuderia "Obbedisco,
rispetto gli ordini del mio capogruppo Paolo Romani. Io non sono stato
eletto, sono stato nominato, allora faccio quello che mi dice il mio datore di
lavoro. Come si dice in Abruzzo: metti l'asino dove vuole il padrone"
mader
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