È una vera e propria
convocazione quella del Capo dello Stato, che si prepara all'imminente incontro
con il premier al Colle. Al Presidente non è piaciuta l'uscita di Renzi contro
la Troika e Bruxelles. Non solo. Napolitano vuole anche capire come il governo
intenda evitare di sforare i parametri Ue e non è escluso che faccia pressioni
per una manovra correttiva. Che cosa farà il leader del Pd? Scontro
istituzionale in vista?
E' imminente la salita di Matteo
Renzi al Quirinale. Quella del Capo dello Stato è una vera e propria
convocazione, tanto che il premier non si aspettava un faccia a
faccia con il presidente della Repubblica. Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Giorgio Napolitano non ha
gradito affatto l'uscita del primo ministro contro la Troika, la Bce e l'Unione
europea. "Non bisogna alimentare tensioni con i partner Ue", avrebbe
confidato il Presidente ai suoi più stretti collaboratori commentando l'uscita
"fuori luogo" del leader del Partito Democratico.
Ma l'incontro, che si preannuncia teso, arriva anche all'indomani della durissima mazzata di Moody's sul nostro Paese: nel 2014 la crescita sarà negativa e quindi l'Italia non uscirà dalla recessione. Napolitano, che tiene moltissimo ai rapporti con le istituzioni comunitarie, vuole sentire da Renzi come intende mantenere gli impegni con Bruxelles alla luce del Pil negativo. Il rischio di sforare il 3% nel rapporto deficit-Pil starebbe spingendo il Capo dello Stato a chiedere al premier di rivedere la sua chiusura nei confronti della manovra correttiva.
"Non possiamo permetterci di litigare con l'Europa", è il ragionamento di Napolitano. A questo punto bisogna vedere che cosa farà Renzi, che sulle riforme costituzionali ha elogiato la "lungimiranza" del Presidente, ma sui conti pubblici potrebbe tenere il punto e ribattere al numero uno del Quirinale. Per il momento resta soltanto sullo sfondo l'ipotesi di un rimpasto (Padoan a rischio?) e quella di un rilancio delle larghe intese con un eventuale ingresso di Forza Italia nell'esecutivo.
Ma l'incontro, che si preannuncia teso, arriva anche all'indomani della durissima mazzata di Moody's sul nostro Paese: nel 2014 la crescita sarà negativa e quindi l'Italia non uscirà dalla recessione. Napolitano, che tiene moltissimo ai rapporti con le istituzioni comunitarie, vuole sentire da Renzi come intende mantenere gli impegni con Bruxelles alla luce del Pil negativo. Il rischio di sforare il 3% nel rapporto deficit-Pil starebbe spingendo il Capo dello Stato a chiedere al premier di rivedere la sua chiusura nei confronti della manovra correttiva.
"Non possiamo permetterci di litigare con l'Europa", è il ragionamento di Napolitano. A questo punto bisogna vedere che cosa farà Renzi, che sulle riforme costituzionali ha elogiato la "lungimiranza" del Presidente, ma sui conti pubblici potrebbe tenere il punto e ribattere al numero uno del Quirinale. Per il momento resta soltanto sullo sfondo l'ipotesi di un rimpasto (Padoan a rischio?) e quella di un rilancio delle larghe intese con un eventuale ingresso di Forza Italia nell'esecutivo.
mader
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