Una decina
di parlamentari del Movimento 5 stelle, coordinati da Massimo Artini e da Carlo
Sibilia, stanno mettendo a punto una risoluzione sulla situazione irachena che
prevede la promozione di una conferenza di pace internazionale con il
coinvolgimento di paesi come l’Iran e l’Arabia Saudita.
Ma nessun
riferimento alla possibilità di intavolare un dialogo con l'Isis, come
prospettato da Alessandro Di Battista. Proprio le parole del vicepresidente
della commissione Esteri della Camera hanno creato un certo scompiglio tra le
fila del Movimento, che se è d'accordo sulle richieste fondamentali da avanzare
nel proprio documento, ha d'altro canto intavolato una vivace discussione che
ha procrastinato a domani mattina la messa a punto del testo definitivo.
È Artini a
sottolineare una certa perplessità in materia: "Bisogna assolutamente
evitare che l'Isis diventi un interlocutore, non possiamo permetterci di darli
una legittimità politica. Non sono mica partigiani che difendono le loro case,
la maggior parte di loro sono mercenari pagati per combattere". Più
sfumata la posizione di Sibilia: "Abbiamo voluto sollevare due questioni. La
prima è che il terrorismo è un effetto, non una soluzione, e per eliminarlo
bisogna aggredirne le cause.
La seconda è la messa in discussione di equilibri
internazionali che oggi sono imposti.
Non ci si può lavare la coscienza con un
passaggio in Commissione senza interpellare il Parlamento su una questione così
fondamentale".
Il Movimento
5 stelle lo metterà nero su bianco: no armi ai peshmerga. E su questo chiederà un voto, qualunque
cosa succeda. È Sibilia ad annunciarlo: "Domani il governo farà la sua
informativa. Noi alla fine ci alzeremo e chiederemo che le Commissioni votino
la nostra risoluzione, non possono Federica Mogherini e Roberta Pinotti
decidere per conto loro un intervento militare".
Su tutto il
resto regna la confusione. Un post di Aldo
Giannuli sul blog di Beppe Grillo in giornata dettava una linea diversa:
"Armare i curdi? Se ne può discutere, ma entrando nel merito". Parole
liquidate da Sibilia: "È la sua opinione, la linea politica del M5s su
questo è netta". "Sono d'accordo con Giannuli - replica Artini - Il
punto è che non si possono fornire armi tout court rischiando che vengano
vendute al mercato nero. Non si può fare dei curdi il braccio armato degli
americani.
Diverso è dargli una loro specificità politica, perché nel panorama
dell'area si sono sempre rivelati interlocutori affidabili, e politicamente più
democratici di altri".
mader
articolo competo di Pietro
Salvatori per L'Huffington
Post
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