Vittorio Bertola, consigliere al comune di Torino del Movimento 5 Stelle,
con una nota satirica e sarcastica, ha commentato la votazione per la nomina
del comitato di appello degli espulsi dal Movimento:
“Ciao, sono Silvio Berlusconi, il capo politico
del nostro movimento orizzontale senza leader.
So che ultimamente molti attivisti ed elettori sono
delusi dalla mancanza di coinvolgimento della base, dalla confusione dovuta
alle non-regole del movimento, dalle continue espulsioni e abbandoni e da
alcune decisioni autoritarie, per cui ho deciso d’autorità di sostituire il
vecchio “non Statuto” con un nuovo regolamento, con una mossa che
sicuramente farà contenti tutti (se qualcuno scrive il contrario è un
giornalaio venduto al regime), ma intanto io la annuncio alle sei di sera
dell’antivigilia di Natale, per garantire maggiore partecipazione e
informazione.
Il principale cambiamento è questo: mentre prima per
cacciare un parlamentare dovevo ottenere prima l’approvazione dell’assemblea
dei parlamentari e poi quella della rete, adesso potrò cacciarlo di mia volontà
senza preavviso, e l’espulsione avrà effetto immediato dal momento in cui lo
decido io. Se però il parlamentare non si rassegnasse a essere cacciato, potrà
andare sul mio sito Web e usare il modulo “Contattaci”, che notoriamente
non legge mai nessuno, per inviare una formale protesta.
In tal caso, la sua situazione sarà riesaminata da un
“comitato di appello” di tre persone, di cui una nominata dal comitato
direttivo del nostro movimento orizzontale senza leader, di cui fino a ieri
ignoravate l’esistenza e che comunque è stato creato solo per via delle
vergognose leggi imposte contro di noi da quei comunisti che ci governano;
comunque, i membri del comitato direttivo, da me decisi, sono: Silvio Berlusconi,
Marina Berlusconi, Niccolò Ghedini.
Gli altri due membri del “comitato di appello” saranno
votati da voi, sì da voi, i cittadini di cui noi siamo solo umili e
insignificanti portavoce. Per favorire la partecipazione, il voto si terrà la
vigilia di Natale, dalle 10 alle 19, come preavvisato la sera prima. Però non
potete scegliere proprio chiunque, eh! I nomi tra cui potete scegliere sono: Sandro
Bondi, Renato Brunetta, Daniele Capezzone, Gianni Letta,
Elio Vito. Scegliete chi volete, è una grande prova di democrazia in
rete!
Ah, dimenticavo: se i nomi usciti dalla votazione di
cui sopra non vi piacciono, potete girare per l’Italia cercando casa per casa
uno per uno gli iscritti alla piattaforma, il cui elenco è ignoto e certo non
ve lo do, per raccogliere centinaia di firme che potete inviare alla mia
casella postale, per fare una votazione in cui potete sostituire uno dei tre,
basta che lo votino almeno un quinto degli iscritti; certo, nelle ultime
votazioni l’intero totale dei votanti è stato più o meno pari a un quinto degli
iscritti, quindi è sostanzialmente impossibile farcela; ma anche se ce la
faceste, comunque gli altri due membri sono quelli indicati da me, quindi avrò
sempre la maggioranza.
Comunque, se il comitato di appello concorderà sul
fatto che quel parlamentare che mi sta sui coglioni è uno stronzo da cacciare
subito, non ci sarà più nessun voto in rete: basta che io e i miei fedelissimi
del comitato d’appello siamo d’accordo e possiamo cacciare chiunque su due
piedi.
Se queste regole non vi piacciono, tuttavia, potete
modificarle: basta girare l’Italia casa per casa ecc. ecc., e poi ottenere il
voto favorevole di due terzi degli iscritti; certo, non vi è mai stata nessuna
votazione online in cui anche solo il numero dei votanti fosse pari a due terzi
degli iscritti, ma è un dettaglio insignificante. Del resto, noi siamo per la
democrazia partecipativa e i referendum senza quorum, perché il quorum è uno
strumento usato dai politici bastardi per togliere potere agli onesti
cittadini! E’ per questo che per modificare le nostre regole serve un quorum
altissimo.
Avete chiesto delle regole? Tié, beccatevi queste. Ora
però non perdiamo altro tempo! C’è da salvare un Paese, e di fronte a questo le
questioni di democrazia sono quisquilie e chi le pone è un traditore che
ostacola la nostra corsa verso il potere. Sostituiremo il vecchio regime
autoritario e corrotto con un nuovo regime autoritario, ma per la corruzione
non preoccupatevi: se abbiamo imparato ad essere autoritari e intolleranti come
i partiti, nulla ci impedisce più di imparare anche il resto.”
mader
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