Molti
deputati 5Stelle dell’Assemblea Regionale Siciliana hanno stipulato
un'assicurazione che li tutela da condanne per i voti in aula o in commissione.
Trecento euro l'anno, inclusi fra le indennità da non restituire. Siragusa:
"Non voglio rovinarmi per una mano alzata".
Sarà il
timore legato all'inesperienza, sarà sana prudenza, sarà lungimiranza. Fatto
sta che i grillini hanno deciso di affrontare l'esperienza in Parlamento con in
tasca una polizza anti-rischio: un'assicurazione contro il danno erariale che
potrebbe derivare da qualche incauto voto in commissione o in aula. Diversi
esponenti del gruppo 5Stelle hanno sottoscritto un contratto da circa 300 euro
l'anno che li mette al riparo da eventuali condanne della Corte dei conti o,
comunque, da azioni risarcitorie. Una forma di garanzia molto diffusa fra i
dirigenti regionali, e anche fra i componenti della giunta che quotidianamente
firmano atti amministrativi, ma alla quale finora non avevano pensato i
deputati, che almeno sulla carta sarebbero tutelati dall'insindacabilità dei
voti espressi nel Parlamento regionale.
Ma tutto è
cambiato con la sentenza della Corte dei conti sull'illegittimo aumento delle
ambulanze in Sicilia: una pronuncia che, l'anno scorso, ha condannato in via
definitiva non solo alcuni ex assessori della giunta Cuffaro ma anche i
componenti della commissione Sanità che votarono la delibera. Il costo a carico
di 17 deputati è stato ridimensionato da una sentenza successiva, ma la paura è
rimasta. Rafforzata dalle indagini - sia della magistratura ordinaria che di
quella contabile - sulle spese dei gruppi parlamentari che coinvolgono un gran
numero di eletti.
Di fronte a
questo nuovo scenario, che non vede più portoni inviolabili a Palazzo dei
Normanni, i "portavoce" di M5S si sono cautelati. Salvatore Siragusa,
deputato bagherese del movimento, lo diche senza nascondersi: "Non voglio
mica essere rovinato per un'alzata di mano", afferma Siragusa, che rivela
anche i nomi di diversi colleghi che come lui hanno deciso di sottoscrivere una
polizza assicurativa contro il danno erariale: il presidente della commissione
Ambiente Giampiero Trizzino, poi Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio, Stefano
Zito. "Ma ce ne sono sicuramente altri", aggiunge.
Diverse le compagnie che assicurano contro questo genere di rischi. Il premio
muta a seconda del massimale e dell'incarico che si ricopre. I titolari di
carica, che sono soggetti a maggiori responsabilità, pagano di più. Sfugge
ovvia- mente alla copertura assicurativa il comportamento doloso o segnato da
colpa grave.
Niente di
male, per carità: la prudenza per i grillini non è mai troppa. Ma i
parlamentari di altri partiti, più navigati, non condividono la scelta:
"Io semplicemente non ci ho mai pensato. E non credo che stipulerò quella
polizza", dice il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi. "Assicurazione
da danno erariale? Chiamatemi presuntuoso, ma non vedo perché dovrei pagare per
pareri o voti espressi nell'esercizio delle mie funzioni", dice il collega
Antonello Cracolici. E Lino Leanza, in passato vice presidente della Regione e
oggi leader del nuovo movimento Sicilia democratica: "Sinceramente mi
sembra un'iniziativa piuttosto discutibile".
Anche la polizza contro il danno erariale, insomma, segna la diversità dei
grillini. I quali, rinunciando già a buona parte dei compensi (la somma
eccedente i 2.500 euro mensili), sono poco disposti a mettere in pericolo i
propri portafogli. Anche se i costi per l'assicurazione i pentastellati li
mettono poi fra le spese extra da trattenere, assieme a quelle per l'alloggio o
per la benzina. Perché va bene la cautela, va bene premunirsi contro l'alea del
mestiere politico, ma il budget mensile non si tocca.
mader
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