Ha fatto ballare e divertire frotte di giovani e con
la sua verve creativa ha organizzato feste per tutte le stagioni. Ma l’errore
di Fabio Maddaleni, 45 anni, originario di Trieste e lignanese d’adozione, in
arte Dj FabiOz, è stato di nascondere la propria attività dietro il paravento
del no-profit. Il “Musicheart club”, di cui è il rappresentante legale dal 2006
e che ha sede nel noto “Drugstore beer station” di via Raggio dello Scirocco, a
Pineta, è un’associazione ricreativo-culturale senza fini di lucro.
Di fatto, invece, è proprio da quelle casse che
Maddaleni ha tratto i propri guadagni negli ultimi anni. Questo, almeno, è ciò
che gli contesta la Procura di Udine e che gli è costato già l’accusa di indebita
percezione di finanziamenti pubblici, per complessivi 60 mila euro. Maddaleni è
attivista di primo piano del Movimento 5 Stelle di Lignano.
Bilanci alla mano, la Brigata della Guardia di finanza
di Lignano ha appurato l’esistenza di fatture e di altri documenti contabili
con false attestazioni di quietanza, a fronte di spese in realtà mai sostenute.
La fetta più cospicua di soldi (50 mila euro) gli era stata concessa dal Comune
di Lignano, per la realizzazione del “Capodanno 2008/2009”.
L’altro contributo (10 mila) era arrivato dalla
Regione Friuli Venezia Giulia. Maddaleni aveva presentato il progetto per
l’organizzazione di una serie di eventi che sarebbero stati raccolti nel
cartellone “Enjoy Lignano” e programmati dal febbraio 2009 al marzo 2010. Nel
“pacchetto”, attività dedicate soprattutto ai bambini e agli appassionati di
musica. La riscossione dell’assegno era avvenuta il 18 marzo 2010. Non appena
concluso il giro degli accertamenti, entrambi gli enti pubblici erano stati
formalmente informati dalle Fiamme gialle della frode realizzata in loro danno,
ai fini del recupero dei rispettivi contributi.
Fin qui, i guai con la magistratura penale.
Dall’attività ispettiva delle Fiamme gialle, tuttavia, era emersa anche tutta
una serie di violazioni di carattere fiscale, che aveva portato a calcolare in
729 mila euro l’ammontare dei redditi non dichiarati in cinque successive
annualità (dal 2008 al 2012). Sommate tra loro, le singole evasioni dell’Iva
sono rimaste, seppur di poco, al di sotto della soglia di rilevanza penale e
questo ha impedito alla contestazione di valicare la competenza amministrativa.
Della questione si occupa quindi l’Agenzia delle entrate. L’avviso di
conclusione delle indagini preliminari risale alla metà di agosto. Da allora,
Maddaleni non ha mai chiesto al pm Alessandra Burra, titolare del fascicolo, di
essere interrogato. In tesi accusatoria, l’indebito conseguimento dei
contributi è avvenuto dunque mediante presentazione di dichiarazioni attestanti
cose non vere.
Nel ricostruire le operazioni contabili del Dj FabiOz,
le Fiamme gialle hanno trovato una richiesta di liquidazione al Comune di
Lignano datata 24 settembre 2009, con allegate fatture per spese mai pagate ai
creditori: dai 4.320 euro presuntamente versati all’Associazione culturale
“ComunicArte” di Tessera, ai 7.200 euro alla “Ossigeno srl” di Mestre e dagli
8.400 euro emessi dalla “Giemmeallestimenti” di Trieste, ai 17.880 euro alla
cooperativa sociale “On Stage” di Trieste. Cooperativa che torna anche per il
contributo concesso dalla Regione: sulla fattura emessa nel gennaio 2009 e del
valore di 6 mila euro, era già stato scritto “pagato”. Le indagini hanno
dimostrato che non fu così e di questa e tutte le altre incongruenze Maddaleni
dovrà ora dare una spiegazione.
mader
Luana de
Francisco per Messaggero Veneto
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