domenica 12 ottobre 2014

IL FIASCO DEL M5S AL CIRCO MASSIMO



Doveva essere la festa dell’unità 2.0 del Movimento e non partito di Beppe Grillo, l’occasione per ribadire nuovamente la forza di chi ne fa parte e lo alimenta. Sarebbe meglio dire che avrebbe dovuto essere molte cose, anche un successo, e invece sembra che nella realtà le cose non siano andate proprio così.

La parola che ricorreva alle soglie del giorno inaugurale della festa al Circo Massimo era “polemiche”. Prima per i permessi, chiesti a luglio e diventati uno stillicidio fino al 12 settembre. Poi il valzer delle sedie dello staff del settore comunicazione a Bruxelles con il benservito inflitto a Claudio Messora.

Per non parlare delle uscite poco simpatiche del sindaco di Parma Pizzarotti: “Quando c’è da scegliere tra cittadino e politica scelgo il cittadino, e penso sia condivisibile da tutti. Il momento in cui ci troviamo predispone all’astio, se non sei con me sei contro di me” così ha dichiarato alla trasmissione di Rai Tre Agorà.

Poi il peso sempre più rilevante di Di Maio nel Movimento. E l’atmosfera di transizione che si respira. C’è chi parla di un bivio, di un punto di ri partenza che dovrebbe accendersi ora dopo l’insuccesso alle europee.

L’entusiasmo poi tanto sbandierato scoppia come una bolla di sapone non appena Grillo esce di scena dopo la sua prima apparizione: la piazza del Circo Massimo riduce i suoi partecipanti nonostante la chiusura della serata fosse prevista per le ore 23.

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