Dopo
l’ascesa degli ultimi anni, Beppe Grillo e il suo Movimento sono in caduta
libera. Dopo le continua defezioni, il flop al Circo Massimo e le contestazioni
nella sua Genova arriva una nuova grana per Beppe Grillo.
È
arrivato stamattina l’annuncio che l’EFDD (Europa della Libertà e della
Democrazia Diretta), nel Parlamento europeo grazie allo sposalizio
Grillo-Farage in Europa, è stato dichiarato “sciolto”. In pieno stile
pentastellato, e non solo, è stato annunciato con un tweet da Jaume Duch,
portavoce del Parlamento europeo: “L’eurodeputata lettone Iveta Grigule ha
lasciato il gruppo Efdd oggi. L’Efdd non ha più membri di almeno sette Paesi,
dunque oggi è stato dichiarato disciolto”. È stata proprio la fuoriuscita di
una eurodeputata lettone, Iveta Grigule, che ha fatto venir meno il requisito
fondamentale della rappresentatività: ogni gruppo, per essere regolarmente
costituito, dev’essere formato da parlamentari provenienti da almeno 7 diversi
Stati membri. In questo modo perdendo lo status di gruppo, l’Efdd perde fondi,
gran parte del minutaggio per intervenire nei dibattiti e la presenza nelle
commissioni.
Fin
da subito, però, numerosi pentastellati avevano espresso grande perplessità
sull’alleanza con un partito, l’UKIP, un Partito di estrema destra e con un
programma economico diametralmente opposto a quello del Movimento, tutto
incentrato sul liberismo selvaggio e sullo sfruttamento delle risorse naturali.
In comune con il Partito di Farage però restano i sentimenti antieuropeisti. Molto più pertinente e conforme al programma politico del M5S
(no trivellazioni, no inceneritori) sarebbe stata un’alleanza con il gruppo dei
Verdi.
La
consultazione, tenutasi sul blog di Grillo, metteva gli attivisti davanti a una
triplice scelta: EFDD, ECR (il gruppo di David Cameron e dei conservatori
inglesi) e i non iscritti, il risultato è stato quello di vedere una ridotta
base grillina (meno di 30mila i votanti) scegliere con una larghissima
maggioranza (78%) l’alleanza con il partito nazionalista britannico. La
votazione è stata contestata dalla base, ma il Movimento “ha tirato dritto” e a
destra.
Nonostante
il connubio Grillo-Farage non fosse mai stato guardato di buon occhio dai
militanti la criticità della situazione è elevata: se già con un gruppo
abbastanza nutrito il M5S è emarginato (vedasi presidenza della delegazione
UE-Australia soffiata in extremis ai grillini), figuriamoci senza.
Proprio per questo in queste ore c’è stata una riunione d’emergenza
degli eurodeputati. In Italia non va meglio, iera è stata sfiorata la rissa tra
due parlamentari torinesi del M5S nell’auletta di Montecitorio. Protagonisti di
un acceso battibecco, il neo capogruppo al Senato Alberto Airola che, a margine
dell’assemblea congiunta mai iniziata per mancanza di numeri, ha attaccato la
deputata Eleonora Bechis per questioni legate al territorio. Gli insulti sono
proseguiti su Facebook, ma ci è mancato poco che si arrivasse alle mani.
Il Movimento sempre più propenso a distruggere che a creare, sta sperimentando
sulla propria pelle la strategia dello “scontro permanente”.
mader
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