A
nemmeno una settimana dallo
scioglimento del gruppo euroscettico Efdd, il duo Farage-Grillo
torna alla carica e risiede sulle poltrone grazie a un aiuto dal fondo della
destra… del Parlamento europeo. A permetterlo è infatti l’ingresso
dell’eurodeputato polacco dell’estrema destra, Knp, Robert Iwaszkiewicz.
La
notizia ha ridato fiato a Farage che in questi giorni ha cercato riparo e ha
persino accusato il Presidente Martin Schulz di aver fatto pressioni
sull’eurodeputata lettone uscente Iveta Grigule. Nel sito del Partito britannico Ukip si legge che in realtà la
Grigule abbia spiegato al Segretario generale dell’EFDD che il presidente del
PPE Manfred Weber e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, nei
giorni scorsi le abbiano fatto presente che le dimissioni dal suo gruppo era
una condizione necessaria per la sua nomina alla delegazione parlamentare del
Kazakhstan. Farage ha così commentato: “Se abbiamo compreso bene l’evoluzione
degli eventi, il presidente Schulz è più adatto a essere il presidente di una
repubblica delle banane. Sembrerebbe che ha ecceduto il suo ruolo neutrale che
il suo incarico presuppone. Credo che questo sia un esempio di intromissione
politica su una scala straordinaria”.
Nel frattempo, mentre i
pentastellati e gli euroscettici di Farage esultano al reingresso in quel
Parlamento, di cui hanno sempre dichiarato l’inutilità, Martin Shulz nelle
stesse ore ha dichiarato comunque decaduto il Partito dell’Efdd, nel corso
della seduta plenaria dell’Europarlamento come è spiegato nell’account di
twitter dell’Assemblea:
A
darne conferma è anche Siegfried Muresan, Vicepresidente alla commissione
bilancio Ue:
Inizia
così il battibecco che sfocia nella rabbia dell’Ukip. Paul Netall, leader
dell’Efdd, arriva ad accusare il Presidente di imbrogli.
Al
momento restano due i più forti interrogativi sulla questione del
reintegro del gruppo europarlamentare Efdd.
Il primo riguarda l’asserita volontà di un gruppo che si considera
euroscettico, come questo, di voler a tutti i costi stare nelle Istituzioni di
quella stessa Europa che si contesta.
Il
secondo riguarda l’eventuale reazione dei pentastellati italiani, che da sempre
si ritengono un gruppo progressista, di ritrovarsi tra gli scranni
un deputato polacco del Congresso della nuova destra,
esplicitamente favorevole alla pena di morte e contrario al suffragio
femminile.
mader
Maria Teresa Olivieri per Avanti!
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