lunedì 20 ottobre 2014

EUROPARLAMENTO. SCHULZ ‘SCIOGLIE’ GRILLO



A nemmeno una settimana dallo scioglimento del gruppo euroscettico Efdd, il duo Farage-Grillo torna alla carica e risiede sulle poltrone grazie a un aiuto dal fondo della destra… del Parlamento europeo. A permetterlo è infatti l’ingresso dell’eurodeputato polacco dell’estrema destra, Knp, Robert Iwaszkiewicz.


La notizia ha ridato fiato a Farage che in questi giorni ha cercato riparo e ha persino accusato il Presidente Martin Schulz di aver fatto pressioni sull’eurodeputata lettone uscente Iveta Grigule. Nel sito del Partito britannico Ukip si legge che in realtà la Grigule abbia spiegato al Segretario generale dell’EFDD che il presidente del PPE Manfred Weber e il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, nei giorni scorsi le abbiano fatto presente che le dimissioni dal suo gruppo era una condizione necessaria per la sua nomina alla delegazione parlamentare del Kazakhstan. Farage ha così commentato: “Se abbiamo compreso bene l’evoluzione degli eventi, il presidente Schulz è più adatto a essere il presidente di una repubblica delle banane. Sembrerebbe che ha ecceduto il suo ruolo neutrale che il suo incarico presuppone. Credo che questo sia un esempio di intromissione politica su una scala straordinaria”.

Nel frattempo, mentre i pentastellati e gli euroscettici di Farage esultano al reingresso in quel Parlamento, di cui hanno sempre dichiarato l’inutilità, Martin Shulz nelle stesse ore ha dichiarato comunque decaduto il Partito dell’Efdd, nel corso della seduta plenaria dell’Europarlamento come è spiegato nell’account di twitter dell’Assemblea:
A darne conferma è anche Siegfried Muresan, Vicepresidente alla commissione bilancio Ue:
Inizia così il battibecco che sfocia nella rabbia dell’Ukip. Paul Netall, leader dell’Efdd, arriva ad accusare il Presidente di imbrogli.
Al momento restano due i più forti interrogativi sulla questione del reintegro del gruppo europarlamentare Efdd.
 
Il primo riguarda l’asserita volontà di un gruppo che si considera euroscettico, come questo, di voler a tutti i costi stare nelle Istituzioni di quella stessa Europa che si contesta.

Il secondo riguarda l’eventuale reazione dei pentastellati italiani, che da sempre si ritengono un gruppo progressista, di ritrovarsi  tra gli scranni un deputato polacco del Congresso della nuova destra, esplicitamente favorevole alla pena di morte e contrario al suffragio femminile.

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Maria Teresa Olivieri per Avanti!

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