Piero Sansonetti, direttore del quotidiano Il Garantista, intervistato da Pietro
Vernizzi per Il
Sussidiario, dice la sua sul M5S e la riforma della giustizia:
“Come vede questo scontro tra M5S e Renzi sulla riforma della
giustizia?
Il
M5S non ha nessun motivo per volere una riforma della giustizia. Qualora si
dovesse fare, e non si farà, una riforma della giustizia ridurrebbe il potere
dei magistrati.
Il M5S è il nuovo partito dei giudici come era l’Italia dei Valori?
C’è
una differenza radicale tra Grillo e Di Pietro. L’Italia dei Valori era un
partito legato a magistratura e legalità in modo molto organico. Il M5S invece
è contemporaneamente un movimento legalitario, ma anche anarchico e a volte
fascista. E’ difficile definirlo come il partito dei giudici, perché la sua
ideologia non si caratterizza in questo modo. Mentre il Fatto Quotidiano è il
giornale “Law and Order”, “Legge ed Ordine”, reazionario e legalitario, nel M5S
è difficile trovare tutto ciò. Il movimento di Grillo è legalitario ma anche
sovversivo.
Tra i partiti d’opposizione, solo Forza Italia sta collaborando con il
governo sulla riforma della giustizia. Era una cosa prevista dall’accordo del Nazareno?
Non
era una cosa prevista dal Nazareno, che non è un protocollo. Sicuramente
l’accordo del Nazareno ha aperto una collaborazione tra Forza Italia e il Pd
che poi è continuata. L’incontro tra Renzi e Berlusconi ha messo in moto un
processo, cioè una collaborazione tra la principale forza di governo e una
delle due forze di opposizione. Me lo lasci dire, vedere patti segreti ovunque
è una boiata, altrimenti si arriva a dire, come ha fatto Davide Bono del M5S,
che il giornalista americano James Foley è stato ucciso per fare un piacere a
Renzi che doveva visitare l’Iraq.
Perché prima ha detto che la riforma della giustizia non si farà?
Perché
vi si oppone la forza politica più influente presente nel nostro Paese, cioè
l’Associazione Nazionale Magistrati. Sul fatto che non si farà nessuna riforma
della giustizia sono pronto a scommettere anche cifre molto alte.
Processi civili più rapidi toglierebbero potere ai magistrati?
Sì,
e del resto una riforma della giustizia non si può fare senza togliere potere
alla magistratura. I giudici hanno in mano tutto, possono fare i processi a chi
vogliono, farli o non farli, farli durare tanto o poco. Quando la magistratura
ha deciso che avrebbe condannato Berlusconi in due anni ci è riuscita
tranquillamente. I processi in Italia non sono lunghi o brevi, ma come i
giudici vogliono che siano, e questo è un potere enorme.
Che cosa accadrà a Renzi se insisterà sulla riforma della giustizia?
Renzi
non è uno sprovveduto, e non insisterà affatto sulla riforma della giustizia.
Perché allora il premier ha detto che è la nuova priorità, tanto da
dire che se ne parlerà nel consiglio dei ministri del 29 agosto?
Se
ne parlerà anche molto a lungo, ma alla fine non si farà nulla. Renzi ha un
problema di rapporti con Berlusconi. Il Cavaliere vuole la riforma e gliela
chiede, e il premier deve in qualche modo traccheggiare. Renzi deve trovare il
modo per liberarsi della riforma, per allontanarla, per spostarla senza rompere
con Berlusconi.”
mader
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