Nella città siciliana conquistata nel 2013 scontro tra
attivisti e primo cittadino. Che assicura: "Tutto rientrato, mi accusavano
di scarsa attività nel movimento, ma non contavano gli impegni amministrativi".
E si ripropone l'eterno dilemma sul rapporto con gli altri partiti.
Il primo
sindaco siciliano del Movimento 5 Stelle declassato da attivista a
semplice “simpatizzante” del Movimento stesso. È successo a Ragusa, dove Federico
Piccitto, da un anno primo cittadino della città iblea, si è visto
applicare la curiosa sanzione dal Meetup che ha sostenuto la sua candidatura.
“È una sciocchezza che non meritava neanche di finire sui giornali: è bastata
una riunione in cui ci siamo chiariti. D’altra parte i primi attivisti sono
proprio gli amministratori del Movimento”dice il sindaco, dopo aver ricordato
di essere comunque lui ad avere la delega per l’utilizzo del logo del
Movimento.
“Beppe
Grillo? Ci sentiamo, l’ho pure invitato a Ragusa. Anche Gianroberto
Casaleggio”. Insieme a Piccitto sono finiti declassati da attivisti a
simpatizzanti anche molti dei consiglieri
comunali eletti dal Movimento di Grillo esattamente un anno fa.
“Semplicemente – spiega Piccitto – nel nostro regolamento è prevista la
possibilità che un attivista venga declassato a simpatizzante per scarsa
attività all’interno del meetup: qualche attivista ha fatto valere questa
regola. Ma abbiamo chiarito tutto: se un attivista fa una riunione a settimana,
un sindaco o un consigliere ne fanno duecento”.
Ad alcuni
dei consiglieri era stato contestato anche il mancato pagamento delle quote,
utilizzate poi per pagare l’affitto della sede del Movimento. “Non so chi abbia
pagato o meno, io posso assicurare di aver dato quanto dovuto” garantisce
Piccitto. E anche se a Ragusa, Piccitto e gli altri sono stati poi nuovamente
promossi al ruolo di attivista, è un fatto che nelle città in cui il Movimento
governa, i rapporti tra meetup ed eletti diventano problematici dopo
qualche mese di amministrazione. Come
si era già verificato nella Parma di Federico Pizzarotti. A Ragusa, invece,
due dei diciotto consiglieri comunali eletti dai 5 Stelle hanno già lasciato il
Movimento: sono Mirella Castro e Manuela Nicita. Intervistate dal
fattoquotidiano.it sui motivi che le hanno spinte ad uscire dal Movimento
rispondono all’unisono: “Potremmo avere prima la domande via mail?”
“Le piccole
crisi – spiega invece Piccitto – sono momenti di crescita: è normale che accada
nelle città dove il Movimento amministra”. E quando il primo cittadino parla di
piccole crisi, si riferisce probabilmente allo sdoppiamento dei meetup a
Ragusa, pochi mesi dopo la sua elezione. Subito dopo il siluramento
dell’assessore all’ambiente Claudio Conti da parte del primo cittadino,
infatti, alcuni attivisti, in disaccordo con la scelta di Piccitto, hanno
deciso di fondare un secondo meetup, RagusAttiva. “Il problema è che magari
qualche qualche attivista non riesce subito a passare dalla protesta alla
proposta”, spiega il primo cittadino, sintetizzando la lotta intestina tutta
interna ai 5 Stelle che inglobano due anime nello stesso Movimento: quella
di lotta e quella di governo.
“Quando si
amministra – spiega Piccitto – la proposta non deve più essere solo del
Movimento 5 Stelle, ma deve diventare una proposta condivisa dalla città:
la democrazia partecipata, quando si governa, si estende a tutta la comunità”.
Appena entrati in municipio, infatti, i consiglieri comunali pentastellati
hanno eletto sulla poltrona più alta del consiglio un loro concorrente:
Giovanni Iacona, candidato primo cittadino di una lista civica di centro
sinistra. Poi al ballottaggio ha appoggiato i 5 Stelle. E in cambio ha ottenuto
la poltrona di presidente del consiglio comunale. “Ha un’esperienza politica
importante, per noi è una figura di garanzia. Va bene anche se non è del
Movimento 5 Stelle” dice Piccitto, confermando la trazione di governo del
Movimento a Ragusa.
A questo
punto la domanda è d’obbligo: opininioni sulle consultazioni tra M5S e Matteo
Renzi? Piccitto nicchia. E risponde con una non risposta: “Bisogna avere
chiari gli ambiti di intervento: io faccio l’amministratore locale, sono i
deputati che si devono occupare di temi nazionali. Altrimenti si rischia di
creare confusione”.
mader
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