Il Movimento 5 stelle è sull’Aventino. I pentastellati continueranno a non
partecipare alle votazioni sulla riforma Costituzionale in corso a Palazzo
Madama. Ad annunciarlo è Vito Petrocelli, capogruppo di turno del M5S al
Senato: “Questa porcata di riforma non merita la nostra partecipazione in
Aula”.
Intanto, al Senato, dopo l’approvazione dei primi due articoli, il ddl
Boschi procede spedito, ed è stato approvato anche l’art 3 relativo ai
senatori di nomina presidenziale, e che prevede, per questi ultimi, un mandato
non rinnovabile di 7 anni. Il via libera dell’Aula giunge con 184 sì, 12 no e
11 astenuti.
Approvato anche l’articolo 4 è dedicato alla durata in carica di cinque anni
della Camera dei Deputati, durata che non può essere prorogata se non per legge
o in caso di guerra.
In meno di mezz’ora,poi, sono stati approvati gli articoli 5, 6 e 7
della riforma costituzionale. L’articolo 5, (188 si’, 14 no, 7 astenuti)
prevede che “il regolamento stabilisce in quali casi l’elezione o la nomina
alle cariche negli organi del Senato possono essere limitate in
ragione dell’esercizio di funzioni di governo regionali o locali”.
L’articolo 6 riguarda i regolamenti e la tutela dei diritti delle minoranze
parlamentari nonché la presenza dei membri del governo alle sedute delle
Camere. Infine l’articolo 7, approvato con 189 voti a favore, 13 contrari e 11 astenuti,
riguarda i titoli di ammissione dei componenti del Senato.
Infine è stato approvato anche l’articolo 9 della riforma
costituzionale che abolisce l’indennità parlamentare per i senatori. Si
modifica l’articolo 69 della Costituzione lasciando ai soli deputati il diritto
a una “indennità stabilita dalla legge”.
mader
Marco Esposito per Giornalettismo
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