Apprezzo Grillo come comico dai tempi
della Rai, come politico è sicuramente interessante. Un giorno mi piacerebbe
sedermi con lui e fare due chiacchere, specialmente per parlare di politica
estera, tema su cui, a mio avviso, i cittadini del M5s han
qualche lacuna (salvo Di Battista e Di Maio, non ho colto finora una posizione
sulle politiche estere del partito). Ad ogni modo è un movimento giovane che ha
ancora molta strada da fare, molti errori da compiere (si sa sbagliando si
impara) e molte scelte importanti da ponderare.
Tuttavia più osservo questo gruppo politico più sono
preoccupato dalla sua eminenza grigia, il cardinale Richelieu della situazione,
nonché, per ammissione dello stesso Grillo, l’anima tecnologica del gruppo: il
signor Casaleggio.
La vera estensione delle attività di Casaleggio (e
della sua azienda) all’interno del gruppo mi sono poco chiare. “Il sistema
di votazioni dirette orchestrato dal Blog di
Grillo oggi non garantisce trasparenza né certezza di scelta,
il voto finisce in una piattaforma dove i controlli sono impossibili e soltanto
un manipolo di persone dipendenti di Casaleggio amministrano i numeri e quindi
i metodi di scelta dei candidati. Perché, e soprattutto come vince un cittadino
piuttosto che un altro? Chi viene votato nella piattaforma telematica del
Movimento come può controllare le sue preferenze? Troppe
contraddizioni e influenze possono rendere nullo il metodo 5 stelle della
votazione on line?
Mi spiega Leonardo
Metalli, non è un M5S qualunque, ma l’autore del famoso Urlo
della rete, che M5S ha adottato per le ultime elezioni. Un altro
tema che sembra infiammare in queste ore la rete è la diatribe tra M5S e la Rai. “Mi domando l’utilità di questa ennesima
protesta verso la Rai che non risolverà i problemi dell’informazione e
della comunicazione del movimento. Tutto resterà immobile,
anzi le vittime sono quelli che subiscono l’attacco alla libertà di
espressione. Non so chi consiglia Casaleggio (quelle 10 persone del cerchio
magico che gestiscono tutto) ma la strategia è totalmente sbagliata perché
genera odio e violenza verbale. Altri voti buttati e antipatie distruttive.
Soluzione. Altra strada è quella di chiedere appositi spazi Rai finora
garantiti dalla legge Gasparri, una rete, un Tg e programmi di
approfondimento gestiti da opinionisti, giornalisti, uomini di cultura e
professionisti che aderiscono all’area movimentista dalla parte del cittadino,
quella M5S. Un’area culturale da 9 milioni di voti deve essere rappresentata
dalla Rai. Questo snobismo mediatico nasconde altri interessi di Casaleggio,
sospettiamo una scalata aziendale modello Mediaset nell’universo
web”. Continua Metalli.
In effetti la violenza che Casaleggio e Grillo
hanno avuto contro la tv è una prova lampante di questo
sistema, andare in televisione significa bypassare il controllo centrale del
blog che diffonde le informazioni secondo un preciso schema aziendale. Le strategie di
Casaleggio sembrano essere ben strutturate. L’anno scorso la sua partecipazione
al Forum Ambrosetti di Cernobbio, uno dei più importanti eventi di network dove
rappresentanti di politica, finanza, tecnologia si incontrano e dialogano ha
incuriosito molti. Il
signor Casaleggio si era presentato con l’intenzione, come si legge nel
quotidiano web Linkiesta, di spiegare agli ospiti cosa sia la vera
politica digitale. Un discorso interessante, ma tuttavia viene
da domandarsi perché tenerlo proprio al forum Ambrosetti.
L’evento nasce come luogo di dialogo privato tra
decisori nazionali e internazionali. Nessuno giornalista italiano; le regole
imposte ai media sono di riportare solo quello che viene autorizzato. Il resto
delle discussioni rimangono escluse al grande pubblico. Viene da
domandarsi perché il signor Casaleggio abbia deciso di partecipare ad
un evento del genere. Forse era in cerca di nuove alleanze o nuovi client? Altro
aspetto curioso la sua decisione di spostarsi a Roma per, a quanto pare, coordinare meglio il movimento. Forse sarà di
ausilio ai due deputati in commissione esteri Di Maio e Di Battista, leader
carismatici del gruppo? Sarebbe opportuno, a mio modesto parere, che vi fosse
un chiarimento definitivo sulle attività che il signor Casaleggio
& figlio svolgono all’interno del Movimento 5 stelle, a beneficio
della trasparenza che è marchio di fabbrica di questo giovane partito.
mader
Enrico
Verga per Il
Fatto Quotidiano
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