Dalle 6 di
questa mattina l’Argentina è in default. A nulla sono valsi i disperati
negoziati delle ultime ore: l’accordo con i creditori statunitensi non è stato
trovato. Si tratta della seconda volta nel giro di 13 anni.
Il 23 ottobre del 2011, poche ore prima delle presidenziali che a Buenos
Aires avrebbero riconfermato Cristina Kirchner alla Casa Rosada per altri 4
anni, Beppe Grillo sul suo blog lanciava una proposta per risolvere la crisi
italiana: «Facciamo come l’Argentina!!!» vi si leggeva nell’incipit, con tanto
di tre punti esclamativi. A seguire elogi sperticati alle politiche economiche
di Buenos Aires.
"Facciamo come l'Argentina!!! In otto anni sono riusciti a spazzare via
la crisi, e sapete perché? Perché nonostante fossero finiti nel buio più
assoluto, non avevano Stati che hanno impedito che la loro crisi seguisse ogni
livello. Noi abbiamo Francia e Germania, che pur di non farci fallire (e di non
perdere i loro crediti) allungheranno la nostra agonia all'infinito. Vivremo in
una situazione di "simil-default" per anni, le tasse ci
prosciugheranno le tasche, i conti correnti saranno tassati più volte, la
disoccupazione schizzerà ancora di più. E solo perché non possiamo fallire, ce
lo impediscono. Viva l'Argentina, allora. Oggi in Argentina si vota, c'è
un'euforia pazzesca. Stanno riemergendo da una crisi senza fondo, perché hanno
messo in campo le loro energie. Si son rimboccati le maniche. E noi?"
Zac
Zac
Questi gli
amori valutari dei 5 Stelle, l’economia della felicità dei grillini, il flirt
appassionato tra Grillo e il "modello argentino”.
Modello
economico fallito.
mader
Nessun commento:
Posta un commento