Al centro
delle indagini diverse vicende che hanno come legame l'ex presidente della
Regione: si va dal sostegno a mezzi di informazione alla gestione della
Protezione Civile passando per l’Asrem, l’azienda sanitaria regionale.
Favori
ad amici, un concorso con vincitori già stabiliti, stretti legami tra
politica e informazione. Sono diversi gli episodi emersi all’interno della maxi inchiesta che
ruota attorno all’ex governatore del Molise Michele Iorio. Le indagini andavano
avanti da un paio di anni. Tra i 28
indagati figurano politici, imprenditori, giornalisti,
editori e funzionari pubblici. Coinvolte anche due società. Nelle
quaranta pagine dell’avviso di chiusura delle indagini sul “sistema Iorio“, oltre
all’ex presidente della Regione, un ruolo centrale è giocato da Ignazio Annunziata, editore
di fatto della Gazzetta
del Molise. Tra i nomi dell’inchiesta personalità di primo piano della regione come l’ex
capo della Protezione Civile regionale, Giuseppe
Giarrusso, l’ex direttore dell’Asrem, l’azienda sanitaria regionale, Angelo Percopo, l’ex
assessore regionale Gianfranco Vitagliano, il giornalista Giuseppe Saluppo, il
direttore e l’editore di Telemolise,
Manuela Petescia e Quintino Pallante, l’avvocato Angelo Piunno.
Secondo
la procura Annunziata e Iorio hanno portato avanti lo stesso “disegno criminoso” con
il governatore che “compiva atti contrari ai doveri del suo ufficio,
effettuando erogazioni
economiche regionali al giornale. Decine di migliaia di euro
per pubblicità e redazionali“.
Sempre relativamente ad Annunziata, dall’inchiesta emerge che l’editore
chiedeva denaro a diversi soggetti per evitare articoli denigratori. C’è poi la
parte delle indagini sul concorso per più di duecento assunzioni alla Protezione
Civile molisana. “Ci sono stati predesignati vincitori, peraltro accomunati a
Iorio dalla stessa militanza politica – scrive la procura - Garantirono
propaganda politica per le elezioni
del 2013
in cambio del compimento da parte del capo della Protezione Civile, Giuseppe Giarrusso, e
in adempimento dei desiderata di Iorio, di atti contrari ai doveri
d’ufficio”. Ci furono quindi, per i magistrati, “plurime violazioni di legge”
nel concorso sia rispetto “all’ammissibilità dei partecipanti”, sia
“nell’attribuzione dei punteggi”. “Addirittura – continua la procura – a un
candidato fu anticipato il tenore delle domande
della prova orale”. Nell’inchiesta infine anche atti compiuti dai vertici dell’Asrem, Molise Acque e
di Telemolise.
L’accusa è che in cambio di una
linea editoriale favorevole l’ex governatore abbia
favorito l’emittente “nell’elargizione di contributi”.
Aspetta
di leggere le carte per commentare Arturo
Messere, legale di Iorio. “Ho fatto richiesta con urgenza della
copia di tutto il fascicolo. Appena mi verrà rilasciata studierò tutta la
documentazione e quindi potrò esprimere la mia opinione”, commenta Messere alla
chiusura dell’inchiesta. Tra le ipotesi della procura ci sono anche corruzione, concussione, abuso
d’ufficio, peculato, falsità materiale e ideologica, estorsione, violenza
privata e ricettazione.
Le persone coinvolte ora hanno venti giorni per presentare memorie difensive o
per chiedere di essere sentite. Chiusa questa sarà valutata la presentazione
delle richieste di rinvio a giudizio.
mader
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