Giuseppe Piero Grillo, in arte Beppe, è nato a Genova nel quartiere di San Fruttuoso. Ma dai
ragionamenti che fa potrebbe essere nato benissimo a Scampia, Catanzaro o
Caltanissetta.
Basti guardare l’ultimo post del suo blog, firmato dal
gruppo M5S alla Camera, per vedere chiaramente come l’atteggiamento del movimento
di cui è padre padrone assoluto (su non prendiamoci in giro con la questione
democrazia diretta: puoi dissentire, è vero, ma a patto di far le valigie) sia
degno del meridionalismo più
autentico. Quello peggiore ovviamente visto che, non dobbiamo
dimenticarlo, meridionali sono anche autori e attori geniali come Pirandello,
Sciascia e De Filippo, o imprese all’avanguardia come quella piccola impresa
siracusana che vuol costruire Lavinia, la supercar elettrica più potente al
mondo. Quello di cui parliamo è il Sud piagnone, assistito
e assistenzialista, che chiede,
pretende e domanda sussidi e
spesa pubblica, a danno delle altre regioni. Quello che grida “lo Stato ci ha
abbandonato”, salvo poi lamentarsi ogni volta che lo stesso Stato cerca di imporre qualche regola.
Lo stesso che il M5S chiede di rafforzare. «Lo Stato italiano – scrivono i senatori
grillini – avrebbe il compito morale
e costituzionale di favorire lo sviluppo
delle aree geografiche in ritardo o depresse, ma invischiato nei trattati europei e nei vincoli
assurdi della moneta unica deve dimagrire il bilancio e tagliare le spese, a costo di farlo senza nessuna idea guida. I
famosi tagli lineari inaugurati da Monti sono ora riproposti da Renzi, che
aveva gridato la sua ostilità all’Europa dell’austerità in campagna elettorale
ma ora ne rispetta fedelmente ogni virgola. Intanto il Sud deperisce. Ogni giorno in queste condizioni è un ostacolo in
più sulla strada di una possibile ripresa futura del Mezzogiorno».
Come se la Sicilia non avesse alcuno spreco da
tagliare, nessun privilegio da
abolire, nessun parassitismo da
eradicare. La regione che, forse memore della sua prima colonizzazione, paga le
imprese alle calende greche ma stipendia
puntualmente e profumatamente i suoi “parlamentari”,
quella che con 28mila forestali, numero pari al Canada, non riesce a domare gli
incendi. È forse normale che a Pioppo, frazione di Monreale, ci siano ben 383
persone su duemila assunte come forestali? È normale che in un paesino solo ce
ne siano quasi quanto l’intero Piemonte (404) che ha la stessa identica
estensione della Trinacria?
Per i grillini pare proprio di sì. Tanto che, invece
che lamentarsi degli sprechi, dicono: «Bisogna uscire dall’euro, riprendersi la sovranità economica e monetaria e
saldare Sud e Nord Italia con misure urgenti di solidarietà e di sviluppo
economico». Insomma più sussidi a pioggia.
Quelli che, in 150 anni, non hanno aiutato il
Mezzogiorno, terra ricchissima ma poco valorizzata proprio a causa di un
assistenzialismo becero e controproducente.
mader
di Matteo Borghi per L’Intraprendente
Nessun commento:
Posta un commento